domenica 5 luglio 2009

Sibilla e “Oppio”

Nel 1983 Franco Battiato era sulla cresta dell’onda, dopo il successo incredibile di “La voce del padrone”, oltre un milione di copie vendute nel corso del 1981 e del 1982, un altro album intitolato “L’arca di Noè” e collaborazioni con altri artisti, quali Alice, vincitrice al Festival di Sanremo del 1981 con “Per Elisa”, brano di Battiato e Giusto Pio.

Battiato si affacciò anche al Festival di quell’anno in veste di autore e produttore. Affidò la sua canzone, “Oppio”, nel suo tipico stile dei primi Anni Ottanta, a una cantante bianca dello Zimbabwe dalle oscuri origini e qualità, tale Sibilla. Il pezzo, che non è male, venne però eliminato subito dalla kermesse sanremese, anche per dei problemi avuti dall’interprete con la base: sbagliò l’attacco e stonò clamorosamente. Da notare che la frase più volte citata come ritornello, “Uru belev sameach”, è tratta dalla canzone ebraica “Hava naghila”.

Sibilla pubblicò due 45 giri, entrambi prodotti e scritti da Battiato e Pio: “Oppio / Svegliami” e “Plaisir d’amour / Sex appeal to Europe”. Un terzo 45, “Sud Africa / Alta tensione”, non ha visto la luce.



OPPIO (Battiato-Pio)

Fuochi accesi negli accampamenti nomadi
e fumatori d'oppio dall'oriente sui tappeti
le visioni riempiranno le mie mani vuote
Cartagine era bella in mezzo ai melograni
è vero do i numeri dividili con me
ho perso la testa ma sto bene anche senza
Uru belev sameach Uru belev sameach Uru belev sameach
Uru belev sameach Uru belev sameach Uru belev sameach
Scivolando sulle soglie di nuovi amori
con misteriosi nomadi per misteriose mete
giochi di prestigio con i fili del destino
a quel tempo l'oppio ci costava meno d'una birra
è vero do i numeri dividili con me
ho perso la testa ma sto bene anche senza
Uru belev sameach Uru belev sameach Uru belev sameach
Uru belev sameach Uru belev sameach Uru belev sameach
L'equilibrio di quel tè alla menta alla Medina
e i passi nelle dune fanno l'eco all'universo
eravamo ancora dilettante di delitti
Cartagine era bella in mezzo ai melograni
Uru belev sameach Uru belev sameach Uru belev sameach
Uru belev sameach Uru belev sameach Uru belev sameach
Uru belev sameach Uru belev sameach Uru belev sameach

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