sabato 6 dicembre 2008

Vado a vivere da solo

È uscito ieri, ventisei anni dopo "Vado a vivere da solo", "Torno a vivere da solo", il seguito del film del 1982. Lo stesso protagonista di allora, dopo il divorzio, ritorna nel loft della sua gioventù.
Quelli erano anni in cui la voglia di indipendenza era forte e la situazione economica non florida ma tale da garantire la possibilità di trovare un posto dove andare ad abitare per conto proprio.
Lo studente universitario ventiseienne Giacomino (Jerry Calà in una delle sue migliori interpretazioni) insiste con i genitori per poter andare a vivere da solo, con i loro soldi trova un loft dove andare a stare e lo arreda con quello che trova in giro, dalle gambe dei manichini usate per il tavolo, ai sedili d'automobile come divano. Mitico è il water con asse che accende il jukebox e le luci colorate. Nella nuova casa conosce il vicino, il signor Giuseppe (Lando Buzzanca), che ritiene di dovergli fornire un'erudizione sulle donne e sul sesso. L'amore arriverà con la francesina Françoise (Elvire Audrey).
È una commedia divertente e senza pretese, opera prima di Marco Risi, che poi troverà il modo di girare film più impegnati.

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